La clausura è l'insieme di regole che stabiliscono quali debbano essere i rapporti tra i religiosi ed il mondo esterno. Nel tempo tali regole furono modificate, trasformate da prassi più o meno permissive, a volte vennero anche trasgredite. Le indicazioni sulla clausura potevano e possono variare da un ordine all'altro.

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Il "Lavoriero" è la grande sala del monastero dove le monache trascorrevano quotidianamente il proprio tempo dedicato al lavoro. Le attività erano molteplici e spaziavano dalla tessitura manuale, al cucito, al ricamo, alla modellazione in ceroplastica di statue per ornare la chiesa, alla realizzazione di fiori di seta o di carta, alla tintura di stoffe, ecc.

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Gli oggetti rimasti e gli acquisti documentati nei libri contabili testimoniano, dalla seconda metà del Seicento fino a metà Ottocento, un notevole consumo di materiali dalle diverse tipologie e provenienze.

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La spezieria è uno degli Offici previsti dall’ordinamento del monastero. Le monache che vi erano addette preparavano medicamenti e ricette erboriste. L’arte della spezieria è praticata per il solo uso interno, nel pieno rispetto della regola claustrale; sussiste tuttavia una tradizione orale che riferisce di una limitata diffusione di preparati anche all’esterno.

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