FRAMMENTI DI UN RITORNO
Mostra fotografica di EMANUELA SFORZA
09 / 31 Marzo 2019
Chiesa San Michele - Serra de’ Conti (An)

✱ FRAMMENTI DI UN RITORNO presenta alcuni scatti che Emanuela Sforza ha raccolto dal 1995 al 2003, quando, dopo anni di assenza o di visite fugaci, ritorna a trascorrere lunghi periodi nelle sue Marche. Da subito sente il bisogno di riappropriarsi della sua terra e di concretizzare sensazioni ed emozioni in immagini.

Una quarantina di immagini in questo percorso espositivo raccontano tale ritorno, evidenziando l’eleganza compositiva, la profondità umana, lo sguardo intimo e discreto capace di penetrare l’essere, l’ironia e una cura tecnica che rimbalza prontamente ai contenuti, elementi che caratterizzano la fotografia dell’artista.

Nata come fotografa di danza e teatro, si rivolge naturalmente alla sua prima passione, ritraendo dal 1997 al 2001 il Festival di arti performative e creazione contemporanea di Polverigi, nonché diversi spettacoli di prosa nei teatri marchigiani, in collaborazione con l’AMAT.

La predilezione per il gesto ed il volto è stata da sempre la linea guida della sua visione artistica, così in seguito, pur continuando a frequentare il teatro con amore, sceglie di fissare il suo sguardo su altri gesti e altri volti. 

Emanuela Sforza sceglie sempre il bianco e nero per la sua fotografia, perché ne traspaia solo l’essenziale. Un bianco e nero fortemente contrastato, con numerosi passaggi di gradazioni e di toni, a modulare le figure e definirne profondità, forme ed espressione; un bianco e nero che realizza personalmente in camera oscura con grande cura dallo sviluppo alla stampa.

“La mia fotografia è un atto d’amore”.
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✱ EMANUELA SFORZA
Nata a Serra De’ Conti, vive da molti anni a Bologna, dove si è laureata in Archeologia e ha lavorato come documentalista in un centro di ricerca. 
Ama da sempre la fotografia. Inizia il suo lavoro negli anni ‘70 quando la sua passione per il teatro la spinge a frequentare quest’ambiente come testimone della vita del palcoscenico. Da allora il suo obiettivo si è posato sempre con maggiore frequenza e amore su grandi danzatori, non solo per fissarne la perfezione dei movimenti, ma soprattutto per coglierne il palpito profondo, per risalire sentimentalmente all’origine del momento creativo. In seguito, il suo interesse per l’essere umano nella sua totalità espressiva la porta ad estendere la sua ricerca fotografica in ambito teatrale e alla ritrattistica.

Ha al suo attivo oltre cento mostre in Italia e all’estero, tra le più importanti quelle presso: il Teatro alla Scala di Milano, il Palazzo Re Enzo a Bologna, il Palazzo Pianetti a Jesi, il Teatro Comunale di Modena, l’Istituto di Cultura Italiana di Stoccarda, il Teatro dell’Opera del Reno di Duisburg, il Festival Photographique du Trégor in Bretagna, la Mole Vanvitelliana di Ancona, la Galleria l’Ariete di Bologna. In particolare, per i grandi eventi di danza, sue mostre e rassegne si sono svolte a Toronto (Canada) e nei più importanti teatri italiani ed europei. 
Ha collaborato con la RAI per la rassegna Nati per la Danza, con servizi fotografici e poster. 

Tra le ideazioni e pubblicazioni, presentate ed esposte in Italia e all’estero (Germania, Francia e Svizzera): il volume Cinderella sul balletto celebrativo del bicentenario del Teatro alla Scala di Milano; cartelle sui danzatori italiani e sul balletto Ce que l’amour me dit di Maurice Béjart; Le Marche di Emanuela Sforza, Donne delle Marche; una cartella dedicata a Joyce Lussu e una, con relativa mostra, in occasione del bicentenario del Teatro Pergolesi di Jesi. 
Ha pubblicato nel 2003 un volume dedicato a 12 grandi artisti marchigiani, pittori e scultori di fama internazionale, colti nei loro atelier o dimore, per la cura critica della professoressa Silvia Cuppini dell’Università di Urbino, con il patrocinio della Giunta regionale. Nel 2006 ha collaborato alla realizzazione, per la Camera dei Deputati, di un volume celebrativo dei sessant’anni del diritto di voto alle donne.

Ha conseguito il Premio Positano per la fotografia di danza nel 1989; il Premio Soroptimist Club di Venezia per l’attività fotografica nel 1994. 

Da diversi anni ha in attivo una collaborazione col Musinf di Senigallia e il Museo Nori De’ Nobili, Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee, a Trecastelli.